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OSSIMETRIA
L’ossimetria (o pulsossimetria o saturimetria) viene correntemente eseguita per via non invasiva con il posizionamento di un sensore a livello del polpastrello del dito di una mano, collegato ad un piccolo registratore che rileva l’ossigenazione o meglio la percentuale di saturazione di ossigeno dell'emoglobina del sangue e della frequenza cardiaca.
E' possibile eseguire una analisi continua della ossimetria delle 24 ore per ottenere un profilo di rilevazione delle 24 ore, utile per la diagnosi di apnee notturne e di diurne e la valutazione di desaturazioni di ossigeno durante la vita quotidiana.
Si esegue posizionando l'apparecchio alla cintura e applicando il sensore ad un dito della mano del paziente. E' alimentato da una batteria e permette la registrazione continua della saturazione di ossigeno dell'emoglobina e della frequenza cardiaca.
Questi dati vengono registrati per tutta la notte e il giorno successivo scaricati su un computer che, attraverso un software appropriato, permette allo specialista di valutare l’eventuale presenza, la profondità e la numerosità delle desaturazioni ossiemoglobiniche (quante volte, in che misura e per quanto tempo il sangue rimane con poco ossigenato).
L’ossimetria notturna è un primo test di screening che permette di sospettare la presenza di malattie sonno-correlate, come ad esempio la sindrome delle apnee ostruttive dei russatori che è la causa più frequente di sonnolenza diurna e di circa il 22% degli incidenti stradali in autostrada.
Inoltre può valutare la presenza di scarsa ossigenazione del sangue in malattie come la broncopneumopatia cronica ostruttiva, altre malattie respiratorie e cardiache croniche, le malattie neuromuscolari e la sindrome obesità-ipoventilazione , in cui frequentemente sono presenti disturbi respiratori del sonno.
A seconda del risultato dell’ossimetria notturna lo specialista potrà consigliare di:
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non procedere con altri accertamenti
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approfondire il quadro clinico con esami più complessi (monitoraggio cardio-respiratorio notturno completo) per definire meglio la diagnosi
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iniziare un nuovo trattamento farmacologico o proseguire con quello in corso